CARATTERIZZAZIONE GEOPEDOLOGICA
E INQUADRAMENTO CLIMATICO
Substrato geologico: MARNE DI SANT’AGATA FOSSILI LAMINATE; Età 8 milioni di anni (TORTONIANO).
Il vigneto si sviluppa completamente sulle Marne di Sant’Agata Fossili nella particolare forma “laminata”. In quest’area infatti le marne si presentano fittamente stratificate, molto diverse dalla tipica conformazione in spessi strati che possiamo trovare nel resto della zona occupata da questa formazione.
Anche queste rocce hanno origine marina e i sottili livelli che le caratterizzano raccontano una storia particolare. Per potersi depositare questi strati sottilissimi hanno necessariamente richiesto l’assoluta mancanza di correnti di fondo. I fondali tranquilli e senza forti correnti hanno permesso l’accumulo di grandi quantità di argille e sostanza organica. Di conseguenza si crearono le giuste condizioni che oggi fanno sì che le bancate di marne laminate rappresentino un grandissimo serbatoio di fossili conservati sovente in condizioni eccellenti. In questa unità geologica è stata trovata da chi scrive la Balena di Santa Vittoria, sulla sponda del Tanaro, oggi conservata nel Museo F. Eusebio di Alba.
Suolo: BIANCO, FRANCO-LIMOSO-ARGILLOSO, CALCAREO, POCO PROFONDO, GIOVANE.
Al di sopra della formazione geologica il terreno ha acquisito le caratteristiche delle marne laminate: scarsa quantità di sabbia, limo e argilla abbondanti, contenuto di calcare elevato, carbonio organico fossile elevato. Il suolo si colloca tra i terreni bianchi. Ciò significa che si tratta di un suolo abbastanza giovane, che non mostra le tonalità rossastre dei terreni più antichi, grazie alla posizione del vigneto su un versante abbastanza pendente che non permette al suolo di accumularsi ed evolvere. Qui incontriamo una delle particolarità che connotano Monvigliero: normalmente i terreni bianchi della zona del Barolo sono suoli con una fertilità abbastanza scarsa, perché non hanno potuto maturare a lungo e sviluppare quei componenti minerali secondari che determinano l’aumento di fertilità che possiamo invece osservare nei suoli rossi. A Monvigliero invece i componenti derivanti dalle marne laminate determinano una buona fertilità anche se si tratta di un suolo giovane e aspro. Inoltre il grande contenuto di argille e limi fini permette una buona capacità di trattenere l’acqua durante le fasi estive asciutte, consentendo alla pianta di avere uno sviluppo regolare.
Clima e inquadramento topografico: esposizione SUD; quota 220-280 m slm; pendenza 15% circa.
Un aspetto marcante per questo cru è la temperatura. La quota bassa determina una grande escursione termica tra la stagione fredda e quella calda. Qui infatti durante l’inverno si possono registrare parecchi gradi sotto lo zero e in piena estate per contro si possono avere temperature molto calde per parecchi giorni. La topografia dell’area è connotata da colline basse che collegano la pianura del fiume Tanaro alla vallata del Barolo, quindi non abbiamo venti importanti come sulle colline più alte. La vicinanza al fiume ha influenza sul clima di Monvigliero. Le temperature calde che durante l’estate si verificano sovente e per lunghi periodi sono collegate all’aria calda e umida della piana del Tanaro che si sposta lentamente verso la vallata del rio Talloria. L’assenza di forti venti permettono a queste masse di aria calda di permanere sulla zona, anche nelle ore notturne.
A cura di Edmondo Bonelli, naturalista