Villero - ArnaldoRivera
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Villero

Castiglione Falletto

CARATTERIZZAZIONE GEOPEDOLOGICA
E INQUADRAMENTO CLIMATICO

 

Substrato geologico: MARNE DI SANT’AGATA FOSSILI SABBIOSE; Età 9 milioni di anni (TORTONIANO).

I vigneti sono situati nella porzione rivolta principalmente verso Sud-Ovest della menzione, ricadendo nell’area interessata da suoli parzialmente evoluti. Il substrato geologico vede una alternanza tra livelli marnosi ricchi di limo e calcare e livelli sabbiosi meno calcarei e costituiti prevalentemente da sabbie grossolane. Questi ultimi risultano subordinati rispetto alla marna prevalente. L’area in oggetto è da considerarsi come una zona di transizione tra la formazione delle Marne di Sant’Agata e le Arenarie di Diano, con queste ultime che si fanno meno presenti tra i livelli marnosi man mano che si scende a quote più basse. La presenza di strati sabbiosi favorisce la risalita di falde acquifere che sfruttano la sabbia per muoversi tra gli strati marnosi, i quali risultano invece quasi impermeabili. Questa condizione determina sovente l’insorgere di movimenti franosi durante le fasi piovose.

Suolo: BRUNO, INTERCALATO DA AREE DI TERRE BIANCHE, MEDIAMENTE EVOLUTO.

Il suolo esprime la mescolanza tra le due formazioni. La prevalenza della marna è dimostrata dalla tessitura che vede il limo come elemento principale, seguito dalla sabbia, ereditata dalle Arenarie. L’argilla è presente in una quantità significativa (25% in media) ed è legata in parte a quella già presente nella marna di origine, mentre il valore restante si è generato in tempi molto lunghi dall’alterazione dei minerali meno stabili. Questo dato, insieme alla colorazione bruno-rossastra, testimonia la lunga evoluzione del terreno qui a Villero, favorita dalla pendenza poco accentuata del versante. La profondità del suolo risulta media per la zona (circa 1-1,5 m) ed è legata alle citate condizioni che ne hanno consentito l’accumulo.

L’insieme di questi fattori permette alla vite di beneficiare di una presenza di umidità nel suolo buona anche nelle fasi più siccitose dell’anno e di una buona dotazione di nutrienti. La vigoria non risulta però eccessiva, grazie alla tessitura che tende a generare un certo compattamento nonostante la percentuale di sabbia, permettendo alla vite di mantenere un buon equilibrio vegetativo.

Clima e inquadramento topografico: esposizione SUD-OVEST; quota 285-340 m slm; pendenza 15% circa.

Il Villero appartiene a quella serie di versanti esposti verso sud-ovest che si diramano dalla dorsale collinare principale che da Monforte scende verso Castiglione Falletto. La pendenza poco accentuata di questa zona, unita alla presenza di livelli sabbiosi tra le marne determina l’appartenenza del versante alla categoria “franapoggio”, a testimoniare la frequenza dei movimenti franosi favoriti anche dalla disposizione degli strati sedimentari che tendono a scivolare a valle durante le fasi piovose.

La quota media favorisce la presenza di una ventilazione leggera ma costante, ben diversa dalle zone più basse soggette maggiormente al ristagno dell’aria. La posizione del cru risulta infatti protetta dai venti più forti ad est dalla dorsale principale (al confine con le Rocche di Castiglione), a nord dalla collina della menzione Brunella e a sud dalla cresta del Mariondino.

L’esposizione rivolta a sud-ovest favorisce temperature alte durante la fase pomeridiana e una illuminazione intensa, complice la posizione protetta dai venti maggiori. Questi aspetti, uniti alla buona disponibilità idrica mediata dalle argille e alla ricchezza del suolo determinano il carattere peculiare del cru.

 

A cura di Edmondo Bonelli, naturalista